Come ci si pone in una notte d’estate a guardare il cielo? Si dà uno sguardo orizzontale o verticale? Si guarda ad occhi aperti o chiusi? Partendo da questi semplici e ridondanti interrogativi e giocando sul nome di Stella Cilento e del Monte Stella, abbiamo immaginato un gioco, che potesse spaziare dall’onirico al realistico, in cui gli artisti invitati potessero entrare liberamente ed esprimere con le loro peculiarità creative il rapporto che può instaurarsi tra reale e immaginario, tra arte e natura, tra un piccolissimo luogo terrestre e il vasto firmamento.
Una sola cosa abbiamo imposto agli artisti, la forma quadrata dell’opera, un cinquanta cinquanta che per noi ha un senso e un’alchimia. Questo senso e questa alchimia affondano le loro radici profonde nella culla della cultura greca che è e resta l’incipit dell’uomo occidentale. La nostra necessità di dare un senso alle cose, al mondo, al firmamento e alla vita ha rappresentato una sfida continua che abbiamo combattuto nel corso del tempo trascorso fino ad ora. Il firmamento di Euclide ha retto per secoli fino a deflagrare in modo rovinoso nell’ultimo secolo, ma personalmente quella applicazione geometrica esercita su di me un fascino e un richiamo che difficilmente riuscirei a descrivere razionalmente e spesso mi immagino l’universo rinchiuso e letto con le perfette forme geometriche del Sommo Matematico.
L’idea, lo stimolo era proprio questo: come rinchiudere nella forma della figura geometrica più perfetta che è il quadrato il mondo creativo di un artista moderno che ha vissuto e vive tutti gli sconvolgimenti del tempo e dello spazio. Come far interagire questa forma perfetta con il pullulare dei sogni che scaturiscono come un fiume in piena in una notte d’estate.
Stella in Summernight vuole essere questo: un gioco ludico che sollecita chi vi partecipa, l’operatore e il fruitore, a entrare in un tourbillon di sensazioni che ti trasportano in tutte le direzioni.
Gli artisti che hanno aderito all’iniziativa non hanno deluso le mie aspettative, anzi sono andati al di là di quello che ho potuto immaginare e mi hanno sorpreso piacevolmente.
La magia che emana da queste piccole opere è totale e invito lo spettatore a soffermarsi su ogni pezzo e ad analizzarlo nel dettaglio e poi dare uno sguardo d’assieme in una carrellata veloce per vedere il film che questi artisti hanno creato. Si tratta di un film assai speciale in quanto ogni fotogramma racconta e racchiude la propria storia ed è completo in se, ma nello stesso tempo rimanda all’archetipo iniziale da cui ha preso le sue mosse: tanti racconti diversi, tante suggestioni amalgamate dall’afflato della pulsione creativa. Siamo di fronte ad un onirismo misurato ma cosmico, un onirismo che parte da una linea, da un tratto che richiama il luogo e il reale e che si spinge anche al di là verso un altrove appena accennato. Un fluido di energia che trascina tutto e che scorre per i sentieri invisibili della terra e dell’universo; una energia positiva che culla i possibili sogni dell’uomo e della donna di oggi, liberati dalla banalità del vivere quotidiano.

Bozzaotra - Il cantico della creatura

D'Antonio - Contenitore di stella-

Forte - S.T.

Gioielli - Star

Latronico - Star Cilentana

Martinelli - Notte nel Cilento

Mustone - Polvere di stelle

Pecorari - La danza del vecchio ulivo ubriaco

Santoleri -Stella